ALOE ARBORESCENS: UN AUTENTICO DONO DELLA NATURA

ALOE ARBORESCENS APPARTIENE AL GENERE ALOE (FAMIGLIA LILIACEAE)  È BEN NOTA PER ESSERE LA PIÙ RICCA DI PROPRIETÀ FITOTERAPICHE BENEFICHE RISPETTO ALLE ALTRE SPECIE (CON ALOE SI DEFINISCE UN GENERE DI PIANTE SUCCULENTE APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA DELLE ALOACEAE CHE CONTA CIRCA QUATTROCENTO SPECIE CATALOGATE).

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Tutte le specie menzionate sono erbe succulente perenni originarie dell'Africa e successivamente irradiatesi in altre parti del mondo. Non vanno confusi con i cactus o con aloe americana, o pianta centenaria, che appartiene al genere Agave. La nomenclatura delle specie di Aloe presenta una notevole confusione.

Attualmente sono annoverate nel genere Aloe più di 600 specie (Kawai et al., 1993).

Due sono i prodotti principali derivati dalle foglie di specie del genere Aloe: il succo amaro e giallastro, presente in cellule specializzate al di sotto della spessa epidermide, fornisce la droga dell’aloe; il tessuto parenchimatico al centro della cellula contiene invece un gel mucillaginoso che fornisce il gel di aloe o di aloe vera, che generalmente è ottenuto da Aloe vera. Aloe vera o (Aloe vulgaris) è quella di maggiore utilizzo documentato, in quanto specie più diffusa ed a maggiore resa quantitativa e dunque economicamente più conveniente.

La maggior parte dei prodotti presenti nelle erboristerie e posti sul mercato sono preparati infatti con Aloe Vera, più economica e di minor efficacia accertata.

Opus Ruri prevede l’utilizzo esclusivamente di piante di Aloe Arborescens di almeno 5 anni (in genere 5-7), cresciute in Italia, lontani da fonti di inquinamento, selezionate sul posto dal proprio agronomo. Il succo di Aloe Arborescens  si ottiene tagliando le foglie alla base e lasciando colare il succo amaro e giallastro ed una successiva spremitura e/o centrifugazione. I fitoestratti vengono realizzati nel laboratorio interno all’azienda (autorizzato dal Ministero della Salute) secondo un rigoroso protocollo di qualità che va dall’accurata selezione delle foglie, al rispetto di metodi fisici “estrattivi” a freddo (senza l’ausilio di solventi), che consentono di preservare intatte le proprietà biologiche della pianta, all’osservazione di uno specifico protocollo di stabilizzazione e confezionamento.

È importante utilizzare la foglia dell’Aloe fresca perché se l’aloe viene prima liofilizzata e poi reidratata in bottiglia non apporta questi vantaggi sopra esposti. Purtroppo ad oggi non c’è l’obbligo di legge di dichiarare questo processo ed è noto che moltissime aziende usano questo procedimento perché più economico. Ecco perché si trovano in commercio prodotti con costi così differenti. Aloe arborescens, grazie alla sua composizione, è utile nel favorire il drenaggio delle tossine e coadiuvare i processi fisiologici preposti alla loro eliminazione. La sua azione disintossicante, regolarizzante e nutriente è di ausilio sia al sistema nervoso che al metabolismo in generale. Aloe arborescens contiene inoltre principi attivi con proprietà antinfiammatoria, antidolorifica, ma anche antimicrobica ed antimicotica. I polisaccaridi del gel contribuiscono a regolare l’acidità dello stomaco ed hanno un’azione gastro-protettiva giacché sono in grado di rivestire e proteggere le pareti dello stomaco. Influenzano la flora batterica intestinale limitando la proliferazione dei patogeni e riducendo i fenomeni putrefattivi.

L'Aloe è definita "adattogeno" cioè in grado favorire le capacità di adattamento dell’organismo mediante un aumento delle resistenze aspecifiche e le difese dell’organismo nei confronti di eventi stressanti sufficientemente prolungati da portare alla soglia dell’esaurimento le capacità reattive, ripristinando il normale equilibrio dell'organismo.

Per uso esterno, l'Aloe Arborescens ha effetto cicatrizzante; le foglie vengono usate con successo per trattare le bruciature e le lesioni da raggi X, acne, emorroidi, psoriasi, dermatite seborroica.

I principi attivi contenuti sono circa un centinaio.

Delle sostanze note, accanto a quasi  tutti gli aminoacidi essenziali, a molte vitamine, all'acido acetilsalicilico, alla Colina, e a diverse forme di lipidi. L'Aloe contiene anche dei rari sali minerali: lo Zinco, il Manganese, il Ferro, il Cromo, il Magnesio, il Boro, il Selenio, con implicazioni importanti, quindi, per diverse patologie umane: tra queste, gran parte delle patologie degenerative, del ricambio, o da cause di carenza.

La somministrazione di Aloe Arborescens a pazienti con diversi tipi di patologia tumorale migliora le condizioni generali del paziente misurata come “qualità della vita” (senso di benessere, capacità di svolgere le incombenze quotidiane). La loro somministrazione a pazienti con diversi tipi di patologia tumorale, in associazione con terapia convenzionale, è di ausilio al nostro organismo nel controllare gli effetti indesiderati tipici delle terapie antiblastiche farmacologiche e fisiche, migliora le condizioni generali del paziente per la propria aspettativa di vita.

Aloe arborescens è ricco di principi attivi con attività anticancro e con proprietà di radioprotezione come la Aloe-emodina, con nota attività antitumorale, e molti altri composti con proprietà antiossidanti. L’Aloe arborescens ha effetti antiproliferativi sulle diverse linee cellulari tumorali umane (D. Di Luccia et. Al. , 3013).

Le nostre piante vengono raccolte dopo 5-7 anni di crescita perché al di sotto dei 4 anni l’Aloina è troppo concentrata nella foglia, creando coliche addominali e diarrea. Questa sostanza viene però trasformata dalla natura dopo i 5 anni in Aloe-Emodina, che, al contrario dell’Aloina, non apporta danni all’organismo, ma i vantaggi terapeutici riportati e accertati in numerosi lavori scientifici. Recenti studi hanno dimostrato che l'Aloe Arborescens ha un'attività immunostimolante in animali (Infascelli et al., 2010), ed le sue proprietà antitumorali sono state a lungo investigate (Lissoni et al., 2009).

É noto che le proprietà antitumorale di Aloe Arborescens dipendono non solo dalla suo effetto immunomodulante, ma anche su una inibizione diretta della proliferazione delle cellule tumorali (Bedini et al., 2009).

È stato dimostrato che l’Aloe arborescens è utile nel ridurre la crescita microbica e di uccidere una vasta gamma di virus e funghi, fornendo così un sostegno straordinario per il tratto gastrointestinale, per le membrane mucose, e per il tessuto connettivo. L’Aloe ha dimostrato di inibire la crescita di Streptococcus e Shigella (Arunkumar e Muthuselvam, 2009). È stato ipotizzato che Il principio attivo Aloe-emodina un attività antimicrobica diretta.

Nello sportivo, facilita l’eliminazione di tossine e dei radicali liberi formati in eccesso durante l’attività sportiva, la corretta funzionalità cellulare, riducendo il senso di affaticamento ed un più veloce recupero, contribuendo al miglioramento della prestazione atletica. L'azione benefica di Aloe è dovuta non tanto a singoli componenti ma, soprattutto, all'azione sinergica delle sostanze presenti nella sua complessa composizione chimica che conta circa un centinaio di sostanze funzionali di elevato valore biologico e nutrizionale.

Le ricerche più recenti indicano che il largo ventaglio di sostanze contenute nella pianta medicinale dell’Aloe Arborescens si possono dividere in tre gruppi:

  1. Polisaccaridi ovvero zuccheri complessi ad elevato peso molecolare, soprattutto rappresentati da acemannani, galattomannani e glucomannani che compongono del gel contenuto nella parte interna della foglia;
  2. Antrachinoni e sostanze fenoliche contenuti nella cuticola e parte esterna della foglia che sono contenute nel latex;
  3. Numerose biomolecole ad elevato contenuto nutrizionale e funzionale come zuccheri semplici, glicoproteine, acidi organici, fitosteroli, vitamine, amminoacidi inclusi gli essenziali, enzimi e sali minerali.

La foglia di Aloe arborescens, è dunque un prezioso serbatoio di sostanze in grado di ripristinare e regolare numerose funzioni essenziali. L’aloina che ha potente attività lassativa, in genere presente in dosi elevate nella pianta giovane, è pressoché assente nelle preparazioni in quanto è stata trasformata in Aloe-Emodina. É proprio l’aloina presente nella pianta giovane infatti  che a volte crea i crampi addominali intensi e coliche. I principi attivi dell’aloe sono costituiti da antrachinoni catartici; questi composti sono principalmente dei C-glicosidi, in particolare barbaloina, che è un glucoside dell'aloe-emodina.

La maggioranza delle specie ne contengono tra il 10 ed il 20%, ma alcune raggiungono il 30%. La concentrazione più alta di barbaloina si trova negli essudati delle foglie giovani mature, mentre decresce nelle foglie più vecchie verso la base della pianta.

La concentrazione degli antraglicosidi varia a seconda dei tipi di aloe tra il 4,5 e il 25% di aloina. Altri costituenti presenti comprendono aloesina ed il suo aglicone aloesone (un cromene), 8 antrachinoni liberi (ad esempio aloe-emodina) e resine.

Studi scientifici hanno indicato che il gel è costituito da più di un tipo di polisaccaride. Uno studio riporta almeno quattro differenti glucomannani parzialmente acetilati con legami interglicosidici altri studi riportano un galattano acido, mannano, glucomannano, arabinano e/o glucogalamannano. Secondo gli studi in ciascun polisaccaride varia molto il rapporto degli esosi; altrettanto si può dire del peso molecolare.

Altri costituenti riscontrati o comunque considerati presenti sono altri polisaccaridi (contenenti galattosio, xilosio e arabinosio), steroidi, acidi organici, enzimi, principi ad attività antibiotica, amminoacidi, "stimolatori biogenici", saponine di tipo "ormoni cicatrizzanti" e sostanze minerali. I polisaccaridi costituiscono lo 0,2-0,3% del gel fresco e lo 0,8-1,2% della materia essiccata. Nel prodotto finito l'auto degradazione dei polisaccaridi del glucomannano produce principalmente dei mannani. I polisaccaridi del gel, costituiti principalmente da mannosio e glucosio in rapporto 1:3, possono degradarsi in 48 ore a temperatura ambiente, con una diminuzione del contenuto in glucosio ed un aumento del rapporto mannosio:glucosio fino a >10.

È stato suggerito che la carbossipeptidasi, un enzima trovato in Aloe arborescens ed in altre specie, sia il principale agente antitermico delle specie di aloe.

L'Aloe Arborescens tende a rinormalizzazione i parametri biochimici e funzionali dell'organismo in un tempo-finestra variabile da 2 a 6 mesi ed è utile per: 

  • Protezione gastro-entarica, epatica, pancreatica e renale;
  • Attivazione delle difese immunitarie per infezioni acute;
  • Protezione anti-ossidativa del DNA dagli effetti delle radiazioni ionizzanti;
  • Riequilibrio linfocitario in malattie infettive croniche (epatite C, HIV / AIDS);
  • Regolarizzazione del Colesterolo totale con aumento del rapporto HDL/LDL;
  • Diminuzione dei Trigliceridi;
  • Regolarizzazione della pressione parziale di anidride carbonica nel sangue; 
  • Regolarizzazione dei valori del Glucosio ematico, soprattutto in pazienti diabetici;
  • Normalizzazione della Bilirubina;
  • Normalizzazione dell'acido urico;
  • Regolarizzazione Na/K, Ca/Mg; 
  • Aumento dell'Emoglobina.

Le ledine isolate in una parte del gel di Aloe vera hanno evidenziato un'elevata attività emagglutinante e mitogenica. L'aloctina A, isolata dalle foglie di Aloe arborescens, posta in coltura con cellule umane T e cellule accessorie, ha condotto ad una produzione di quantità diverse di linfochinine, quali interleuchine-2 (IL-2), IL-3 ed interferone-y (INF-y). Aloctina A ha la proprietà di aumentare l'attività delle cellule killer e di indurre la citotossicità cellulare in tumori singenici ed allogenici in vitro, l'aloctina A ha inoltre evidenziato attività antiinfìammatoria, antiulcera (inibizione della secrezione gastrica e delle lesioni gastriche) ed antitumorale. La lectina si è anche dimostrata attiva contro l'edema e capace di effetto potenziante per l'artrite nei ratti. La carbossipeptidasi (da A. arborescens) ha evidenziato significativi effetti analgesici (comparabili con quelli della bromelina) e la capacità di inibire l'aumento della permeabilità vascolare nel topo con infiammazione addominale provocata da acido acetico.

È inoltre presente nei ratti un significativo effetto vulnerario sulle ferite provocate dalle scottature; tuttavia l'effetto risulta maggiore se l’aloe è usato come agente profilattico piuttosto che applicato dopo la bruciatura. È stato ipotizzato che la carbossipeptidasi possa essere uno degli agenti antiinfiammatori dell'aloe, sebbene altri costituenti possano contribuire a tali effetti. L’aloe è in grado di favorire la cura delle ferite.

Essa presenta valore terapeutico in caso di bruciature e di una vasta gamma di ferite dei tessuti morbidi, previene l'ischemia progressiva del derma provocata da bruciature, congelamento, danni da shock termici, ferite da colpi, abusi intrarteriali da droga ed altri danni non in sintonia con l'etiologia del trauma.

L’aloe è in grado di penetrare all'interno dei tessuti offesi, di alleviare il dolore, di agire da antinfiammatorio, di dilatare i capillari, aumentare l'afflusso di sangue alla parte danneggiata.

L’aloe ha inoltre attività antitrombossanica, mantenendo il rapporto in prostaglandine, senza causare il collasso del vaso sanguigno offeso. Gli estratti di aloe O/A aumentano in maniera significativa i livelli di collagene solubile, il che porta ad ipotizzare un effetto topico contro l'invecchiamento. Acquistano particolarmente valore alcune sostanze efficaci nella cura dei tumori, come gli Antrachinoni Aloina A, Aloina B, ed Aloe-Emodina; i Polisaccaridi, fra cui l'Aloe-mannano; le lecitine  ATF1011  e  Alexin B.  

Queste sostanze possono essere sostanzialmente suddivise in 2 gruppi di azione anti-tumorale: 

  1. Stimolazione immunitaria
  2. Induzione di Apoptosi (Emodina-Aloe)

STIMOLAZIONE IMMUNITARIA

Gli Antrachinoni Aloina A ( Aloctin A, Alo-A) e Aloina B (altrimenti chiamata Barbaloina), sono contenuti nella parte esterna della foglia, e sono caratterizzati dalle note proprietà lassative, battericide e anti-infiammatorie, in ogni caso con dose massima tollerabile di tutta sicurezza, poiché pari a di circa 10 mg/kg, senza quindi rischio di danno reale per il paziente. La loro importanza riposa sul fatto che essi inducono elevata attività replicativa nei linfociti T citotossici e sui Natural Killer, in maniera paragonabile ad altri fattori attivi già noti. In particolare, l' Aloctin A, (Alo-A) induce attivazione di IL-2, IL-3 e IFN-gamma  alle concentrazioni minime di 10 microgrammi/mL.

Avrebbe inoltre la caratteristica di attivare il Complemento lungo la via alternativa.

I Polisaccaridi, di particolare struttura biochimica, sono caratterizzati da un'estrema facilità di assorbimento da parte dei villi intestinali del paziente.

Non sono mucopolisaccaridi, poiché non contengono gruppi azoto; fra essi, particolare valore riveste l'Aloe-mannano, che agisce in funzione antigenica, ricordando almeno in parte l'azione del beta-Glucano: strutturalmente, è una lunga catena acetilata e idrosolubile formata da Mannosio e Glucosio in un rapporto stechiometrico di circa 6 a 1.

Come molecola estranea antigenicamente all'organismo e poiché dotata, a causa della sua particolare conformazione polisaccaridica, di elevata capacità di assimilazione da parte dei villi intestinali, essa spiega, pur in considerazione della sua relativamente scarsa concentrazione, la sua buona capacità d'induzione di risposta immunitaria da parte dei linfociti T gamma-delta ben presenti nelle circa 150 stazioni linfonodali dell'intestino, con successiva induzione di Cascata Immunitaria (linfociti T sensibilizzati ad azione citotossica diretta [Tc], linfociti Killer [azione citotossica cellulo-mediata anticorpo-dipendente], linfociti Natural Killer [azione citotossica cellulo-mediata non anticorpo-dipendente], o da monociti-macrofagi…): una Cascata Immunitaria che sembrerebbe caratterizzata, a distanza di 1-2 mesi dall'inizio delle somministrazioni orali del composto di aloe arborescens da un quadro di Peritonismo diffuso a partenza gastrica, ileo-cecale o epatica, della durata di quasi una settimana, seguito da successivo picco ematico di linfociti in assenza di incremento di altri sotto-gruppi di globuli bianchi (osservazioni personali dell'autore del presente lavoro). 

ATF1011 è una lectina che si lega alla superficie di cellule tumorali, inducendo poi l'attivazione di Linfociti citotossici contro di esse.   

Alexin B. è una lecitina stata testata con esito positivo sulla leucemia linfocitica.

Il preparato deve essere costituito da foglie intere di Aloe Arborescens, e non dal solo gel, poiché la morfologia della foglia consta di tre ben diversi tessuti, tutti farmacologicamente utili: la cuticola esterna, di colore verde appuntita sui bordi laterali, formata da fibre di cellulosa, lo strato intermedio periciclico, sede della linfa giallastra e amara (da cui derivano gli Antrachinoni Aloina A e B e la stessa Emodina, anch'essa un Antrachinone), e infine il tessuto spugnoso interno costituito dal vero e proprio gel (da cui derivano i polisaccaridi, fra cui l'Aloe-mannano). 

Principi attivi identificati attraverso GC-MS nel preparato di aloe arborescens:

Principio attivo    Formula chimica    % relativa nel campione

  • Sorbic acid    C6H8O2    3.88
  • Benzoic acid    C7H6O2    10.95
  • Phosphoric acid    H3PO4    9.27
  • Succinic acid    C4H6O4    11.67
  • Itaconic acid    C5H6O4    0.27
  • Octanoic acid    C8H16O2    0.10
  • Malic acid    C4H6O5    0.06
  • 4-hydroxycyclohexylcarboxylic acid    C7H12O3    1.76
  • Rythronic acid    C16H40O5Si4    0.08
  • a-hydroxycinnamic acid    C9H10O3    0.11
  • Pimelic acid    C7H12O4    0.35
  • Isocitric acid lactone    C6H6O6    0.39
  • Cyclooctene-1,2-diol    C8H14O2    0.21
  • Tricarballylic acid    C6H8O6    0.96
  • para-Coumaric acid    C9H8O3    0.38
  • Terephtalic acid    C8H6O4    0.08
  • Citric acid    C6H807    44.74
  • Ferulic acid    C10H10O4    0.15
  • 2,4,6-tri-tert-butylphenol    C18H30O    0.24
  • Palmitic acid    C16H32O2    0.10
  • 1H-Indole-2,3-dione-6-ethoxy    C22H22N2O5    0.08
  • 1,8-Dihydroxy-3-(hydroxymethyl)-9,10-anthracenedione (Aloe-emodin)    C15H10O5    14.01


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CENNI STORICI

Su una tavoletta di argilla sumerica risalente al 2100 a.C. viene riportato l’uso farmacologico dell’Aloe così come nel noto papiro egiziano di Ebers (1550 circa a.C.) viene dato un resoconto dettagliato sui metodi e sull’utilizzo di questa pianta. Dioscoride, poi (I sec. d.C.), descrive in modo dettagliato, nel suo Erbario Greco, i metodi di utilizzo dell’Aloe per curare molteplici disturbi; così come fece ampiamente Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale.

Cristoforo Colombo annotò nel suo diario: "Todo està bien, hay Aloe a bordo" ed ancora: "Quattro vegetali sono indispensabili per la salute dell’uomo: il frumento, la vite, l’ulivo e l’aloe. Il primo lo nutre,il secondo ne rinfranca lo spirito,il terzo gli reca armonia,il quarto lo guarisce".

Mahatma Gandhi, invece, disse: "Mi chiedi quali forze segrete mi sostenessero durante i miei lunghi digiuni? Ebbene,furono la mia incrollabile fede in Dio, il mio stile di vita semplice e frugale e l’aloe di cui scoprii i benefici alla fine del XIX secolo, al mio arrivo in Sud Africa."

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a cura di Simonetta Carducci → leggi la biografia